Alla luce del prossimo Consiglio Europeo, nella giornata di oggi, 6 dicembre 2011, il Primo Vicepresidente del Parlamento Europeo, Gianni Pittella, ha ospitato un dibattito sull´attuale crisi economica europea. La tavola rotonda organizzata in collaborazione con il CEPS (Center for European Policy Studies), ha visto la presentazione da parte di Stefano Micossi (membro esecutivo CEPS) del paper “Political disagreements take the Eurozone debt crisis close to breaking point”, e gli interventi di Gianni Pittella, Roberto Gualtieri e Andrew Duff.
Il Vicepresidente Pittella ha sottolineato l´urgenza di adottare decisioni immediate e ha affermato che ” il primo passo è evitare l´attuale inutile percorso intergovernativo. In questo contesto è necessario preservare la legittimità comunitaria di tutte le decisioni che sostengono l´Euro. Si rafforzi il fondo salva stati, se ne anticipi la sua entrata in vigore e si dia il potere alla BCE di essere prestatore di ultima istanza.”
Stefano Micossi ha dichiarato che ” la zona Euro si è dimostrata ripetutamente incapace di affrontare il problema del debito greco. Il vertice europeo di domani deve superare i disaccordi politici interni, in merito a come bloccare la diffusione del contagio sui mercati finanziari dell´euro zona. I consolidamenti dei bilanci nazionali non saranno sufficienti a risolvere la crisis. È urgente la necessità di un´adeguata disponiblità di liquidità, se si vuole davvero superare la crisi.
Le conclusioni del dialogo politico CEPS-PE di oggi, le quali saranno inviate al Consiglio Europeo, sono le seguenti:
1. Rafforzare la struttura di governance economica al fine di evitare che in futuro possano ripetersi sforamenti nei bilanci nazionali.
Tuttavia il Consiglio Europeo dovrebbe tener presente che molti Paesi sono entrati in una fase economica recessiva ed é quindi necessario accompagnare il consolidamento fiscale con adeguate politiche di apertura dei mercati, in favore degli investimenti nel mercato interno, e politiche monetarie espansive senza avere timore di contraccolpi sull’inflazione. Un punto quest’ultimo al quale la BCE dovrebbe dedicare particolare attenzione.
2. Il Consiglio Europeo e l’Eurogruppo dovrebbero garantire le adeguate risorse per riavviare il funzionamento della liquidità sui mercati finanziari. Più specificatamente il MES dovrebbe essere operativo con un anno di anticipo, essere dotato di risorse aggiuntive e avere accesso a liquidità finanziata dalla BCE.
3. L’ipotesi circolata di una revisione dei Trattati, pur essendo ragionevole per le necessità attuali, rischia di avere un effetto negativo, esasperando la percezione del trasferimento di sovranità nazionale a favore di Bruxelles in materia di bilancio, senza che vi sia una sufficiente partecipazione e controllo da parte dei parlamenti democraticamente eletti.