Il blocco dei finanziamenti europei destinati alla ricostruzione dell’Emilia Romagna, dovuto al rifiuto di cinque paesi al rifinanziamento del fondo di solidarietà per le calamità naturali, è di inaudita gravità. Alla posizione espressa dai relatori del Parlamento europeo, cioè quella di bloccare i negoziati per il bilancio 2013 fino a che non ci sarà l’ok ai fondi per il sisma, va il mio convinto sostegno.
Gli egoismi e l’avarizia di alcuni Paesi si spingono fino al punto di scardinare due pilastri della Ue: prima con il progetto Erasmus, per il quale abbiamo reagito mettendolo al riparo, e ora mettendo in discussione la solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto.
Occorre fermare il virus delle convenienze nazionali e ridare all’Europa un’anima fatta di solidarietà e di coesione. Senza di esse tutto va in frantumi e i danni saranno di tutti