”La decisione presa durante il Consiglio dei ministri della giustizia ed affari interni europei di escludere il Parlamento europeo dalla procedura di codecisione prevista per la valutazione
e il monitoraggio del trattato di Schengen rappresenta l’ennesima inaccettabile prepotenza dei governi”. Ad affermarlo in una nota e’ il vicepresidente vicario del Parlamento europeo e responsabile per la conciliazione legislativa, Gianni Pittella. ”La libera circolazione delle persone – sottolinea l’europarlamentare – è un diritto fondamentale che i trattati garantiscono ai cittadini dell’Unione europea ed il Parlamento europeo, anche alla luce delle novità introdotte dal Trattato
di Lisbona ed in quanto istituzione democraticamente eletta dai cittadini, é l’attore maggiormente
responsabile a doversi esprimersi su questi temi”. Questa scelta – prosegue Pittella – conferma la sordità dei governi rispetto al grande tema del deficit democratico e la loro non curanza rispetto alla perdita progressiva di gradimento dell’Europa da parte dei cittadini: il trattato di Schengen
é la bandiera dell’Europa e dunque su questa battaglia il Parlamento europeo dovrà andare
fino in fondo anche ricorrendo alla Corte di Giustizia”.
Schengen: dai governi l’ennesima prepotenza sui cittadini
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