“La crisi in Ucraina non è finita e potrebbe riservare sorprese pericolose. C’è bisogno di garantire che l’accordo siglato venga rispettato per davvero, che ci siano elezioni corrette e democratiche, che l’Unione europea sarà in grado di seguire e controllare. Ogni assenza dell’Europa è un problema, ma adesso che l’Europa inizia a capire che deve essere presente i nostri sforzi devono raddoppiare”. Lo dichiara in un’intervista a Repubblica.it Gianni Pittella, vice presidente vicario dell’Europarlamento, che venerdì ha portato a Roma Yevghenia Tymoshenko, figlia della ‘pasionaria’ Yulia, liberata ieri in Ucraina in queste ore di apparente collasso del regime Yanukovich.
“Abbiamo vissuto giorni in passato, in cui la crisi di credibilità del sistema europeo sembrava drammatica. E invece – spiega Pittella – un’evoluzione particolare degli eventi in Ucraina potrebbe trasformare questa crisi in una vera occasione per l’Ue per acquistare la consapevolezza della necessità di una politica estera comune per diventare protagonista politico e non restare solo un gigante economico”.
Rispetto al rapporto con la Russia, poi, il vice presidente vicario del Parlamento europeo è chiaro: “dobbiamo fare i conti con la Federazione russa, ma questo non significa né stare in silenzio a guardare e neppure aggredirla politicamente. Noi vogliamo ragionare e collaborare con la Russia, ma la Russia deve sapere che noi vogliamo difendere la democrazia, la libertà dei popoli di decidere per se stessi, ovunque questi popoli siano. I rapporti con Mosca devono essere strategici, non siamo a caccia di pretesti o provocazioni, non vogliamo difendere i nostri interessi danneggiando quelli di Mosca. Ma non possiamo rimanere in silenzio. Dobbiamo avere la Russia a bordo, ma in un processo di stabilizzazione e democratizzazione del continente. E per questo è importante che la Russia abbandoni qualsiasi atteggiamento di ricatto economico e politico nei confronti dell’Ucraina”.